“Secondo quanto pubblicato dal quotidiano Italia online”
Il Ministero delle Università e della Ricerca ha messo sotto esame 11 università. Sono accusate di rilasciare titoli e qualifiche senza la necessaria accreditazione, utilizzando procedure “accelerate” che sollevano dubbi.
Secondo La Repubblica, le prime prove sono state raccolte in primavera e già inviate alle procure competenti.
Gli istituti sotto inchiesta
Nella lista compaiono:
- Università UnideMontaigne di Milano
- Università Popolare di Scienze della Nutrizione di Firenze
- Università Popolare della Toscana, collegata alla Leonardo da Vinci Unitelematica
- Università Anglo-Cattolica di San Paolo Apostolo di Roma
- Università Popolare di Studi Sociali e Turismo di Napoli
- Centro Studi Koiné Europe+ di Lecce
- Università Harris di Palermo
- Uniaccademia di Palermo (in convenzione con la Westbrook University)
- Università Reald di Palermo (con sedi a Termini Imerese e Misilmeri)
- Università di Scienze e Lettere Selinus di Ragusa (con succursale a Bologna)
- Università Jean Monnet-Goradze, con sede a Palermo e presenza in Bosnia
Quest’ultima è già oggetto di indagine ministeriale e di un procedimento penale.
Le denunce del sindacato Flc Cgil
Il sindacato Flc Cgil ha denunciato l’esistenza di un vero e proprio “mercato di crediti e titoli”. Secondo la denuncia, università e centri fittizi sarebbero coinvolti con la complicità dei Ministeri dell’Istruzione e delle Università, accusati di inattività.
In alcuni casi sarebbero state offerte certificazioni linguistiche o specializzazioni straniere al costo di circa 7.500 euro. Questi titoli verrebbero concessi senza esami, senza tirocini e senza requisiti preliminari. Le procedure sarebbero talmente semplici che, in certi casi, “non è nemmeno necessario rispondere a un questionario online”.
I corsi lampo per l’abilitazione
La Flc Cgil ha ricordato di aver già segnalato un caso lo scorso giugno. Si trattava di un’università che pubblicizzava corsi online da 30 crediti formativi universitari (CFU) per ottenere l’abilitazione all’insegnamento in soli 17 giorni.
Ogni CFU equivale a 25 ore di studio. In totale, sarebbero 750 ore in poco più di due settimane: circa 44 ore di studio al giorno. Un risultato chiaramente impossibile.
Il sindacato afferma di non aver ricevuto risposta dai ministri Valditara e Bernini.
Le ispezioni del Ministero
Il MUR ha confermato che, su ordine del ministro Anna Maria Bernini, da settimane sono in corso ispezioni presso gli istituti segnalati.
In sei di queste università i controlli sono iniziati già a marzo, dopo lo scandalo dell’Università Jean Monnet-Goradze. Le indagini si concentrano soprattutto sui corsi da 30 CFU per l’abilitazione all’insegnamento.
«Il ministero ha sempre agito con rapidità e fermezza contro le frodi universitarie», ha dichiarato il MUR a La Repubblica. «Lo dimostrano le denunce già presentate a diverse procure».
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Giovanni Rinaldi
Se queste accuse sono vere, è uno scandalo enorme. La credibilità del nostro sistema universitario è in gioco.
Elena Marchetti
È assurdo che nel 2025 si possano ancora comprare titoli e qualifiche come se fossero al supermercato.
Luca De Santis
Queste “università” danneggiano chi studia seriamente. Spero che vengano chiuse subito.
Chiara Bolognese
Pagare migliaia di euro per un titolo falso non è solo truffa, è anche un insulto agli studenti veri.
Alessandro Puglisi
Bene che il Ministero stia indagando, ma dove erano i controlli negli anni passati?
Valentina Ferraro
Ho paura che questa sia solo la punta dell’iceberg. Il mercato nero dei titoli è molto più grande di quanto si pensi.
Marco Gatti
Chi si laurea così facilmente senza studiare non dovrebbe mai poter insegnare o ricoprire ruoli pubblici.
Francesca Moretti
Finalmente si fa luce su queste “fabbriche di diplomi”. Servono pene severe per i responsabili.