“Secondo quanto riportato da Notizie“
La Procura di Napoli ha avviato un’indagine su Maria Rosaria Boccia, imprenditrice, podcaster ed ex consulente vicina al Ministero della Cultura. L’inchiesta, coordinata dai pm Ciro Capasso, Claudio Orazio Onorati e Vincenzo Piscitelli, ruota intorno alla sua laurea in Economia conseguita presso l’Università Telematica Pegaso e ipotizza i reati di truffa, falso e plagio.
Secondo quanto trapelato, l’indagine avrebbe preso il via da una segnalazione interna alla stessa Pegaso, che avrebbe riscontrato irregolarità nella documentazione fornita dalla Boccia durante il trasferimento dei suoi studi dall’Università Parthenope. Tra i punti più discussi ci sarebbe un’autocertificazione non firmata e presunti elementi di plagio nella sua tesi di laurea.
La difesa: “Persecuzione mediatica”
Maria Rosaria Boccia ha reagito con fermezza, parlando di una “persecuzione mediatica” e annunciando querele contro giornali e giornalisti che, a suo dire, avrebbero diffuso notizie “false o manipolate”. L’imprenditrice sostiene inoltre di essere stata volutamente bersaglio di una campagna diffamatoria e ha dichiarato di voler presentare esposti anche all’Ordine dei Giornalisti e ad altre Procure.
Citata dall’ANSA, Boccia ha ribadito che i media avrebbero ignorato altre vicende giudiziarie rilevanti, preferendo concentrare l’attenzione solo sul suo caso. “Se la libertà di stampa si esercita soltanto quando fa comodo ai potenti – ha affermato – allora non è più libertà, ma complicità”.
La posizione dell’Università Pegaso
L’Università Telematica Pegaso, parte lesa nella vicenda, ha precisato in un comunicato che l’indagine della Procura è partita da una sua denuncia. Già a settembre 2023, a seguito di dubbi sollevati da un servizio giornalistico, l’ateneo aveva avviato controlli interni sulla tesi della Boccia e sul titolo conseguito, assicurando la massima collaborazione con le autorità.
La Guardia di Finanza ha acquisito documenti presso tre diversi atenei – Parthenope, Pegaso e Luiss Guido Carli – senza che questi risultino coinvolti direttamente nelle indagini.
Un’inchiesta agli inizi
La vicenda è ancora nelle fasi preliminari e sarà compito della magistratura chiarire se esistano effettivi riscontri alle accuse di truffa, falso e plagio o se, come sostiene Boccia, si tratti soltanto di una campagna denigratoria. Intanto il caso ha riacceso i riflettori sulla trasparenza nel rilascio e nel controllo delle lauree in Italia.
Leggi la notizia completa su Notizie: Maria Rosaria Boccia indagata a Napoli per truffa, falso e plagio, dubbi sulla laurea: la sua reazione
Lorenzo
Se le accuse saranno confermate, è gravissimo. Non si può giocare con i titoli di studio e con la credibilità delle università.
Giulia
Ancora una volta sembra che i media si accaniscano su una persona prima che la giustizia faccia il suo corso. Bisogna aspettare i fatti, non solo i titoli dei giornali.
Francesco
La laurea dovrebbe essere un simbolo di impegno e sacrificio. Se davvero ci sono falsi o plagi, è uno schiaffo a tutti gli studenti onesti.
Martina
Capisco la difesa della Boccia, ma parlare di persecuzione mediatica non basta. Servono prove concrete per chiarire la sua posizione.
Alessio
È curioso che l’università stessa abbia fatto denuncia. Questo rende la vicenda ancora più delicata e difficile da minimizzare.
Elena
Io credo che si tratti anche di un problema di trasparenza delle università telematiche. Non tutte, ma alcune hanno troppe zone grigie.