“Secondo quanto riferisce Start Magazine.“
Secondo le ricostruzioni giornalistiche, il cosiddetto “sistema Cataldo” utilizzava il settore della formazione universitaria e i contatti maturati attraverso corsi ed enti a lui riconducibili per alimentare un meccanismo di scambio di voti e favori. Non si tratta quindi soltanto di corsi o lauree “facili”, ma di un utilizzo distorto delle università come strumenti di potere e consenso.
Le ombre non riguardano soltanto i rapporti con Pegaso e Mercatorum. A destare preoccupazione emerge anche il ruolo di Adisu, l’agenzia regionale per il diritto allo studio. Michele Emiliano, governatore della Puglia, nominò tramite decreto un cugino omonimo di Cataldo alla presidenza dell’ente, senza aprire un vero confronto politico e senza richiedere competenze specifiche. Secondo diversi osservatori, questa scelta intrecciò ancora di più formazione, politica e gestione del consenso.
L’amarezza di una città universitaria
I professionisti presenti al pranzo non si soffermarono tanto sugli aspetti giudiziari, quanto sull’effetto che la vicenda potrebbe avere sulla credibilità di un territorio come Bari, città con un grande tessuto imprenditoriale e sede dell’unico politecnico del Sud Italia. Pensare che università telematiche possano trasformarsi – secondo le accuse – in serbatoi di voti in cambio di poche decine di euro ha generato amarezza e sconforto.
Domande aperte sul futuro
La vicenda solleva interrogativi anche sul piano industriale e finanziario. Il fondo britannico CVC, che controlla il gruppo Multiversity (proprietario di Pegaso e Mercatorum), conosceva queste dinamiche? E i nuovi soci ai quali CVC ha recentemente ceduto quote hanno ricevuto informazioni adeguate su quanto accade nel contesto pugliese?
La vicenda delle università telematiche in Puglia evidenzia non solo criticità sul piano giudiziario, ma anche la necessità di una maggiore trasparenza nella gestione degli enti formativi. Garantire integrità e legalità diventa fondamentale per tutelare la credibilità del sistema universitario italiano e la fiducia degli studenti.
Leggi la notizia completa su Start Magazine: Che cosa succede alle università Pegaso e Mercatorum? – Startmag
Lorenzo Bart
Questa vicenda è molto grave. Le università dovrebbero essere luoghi di formazione e crescita, non strumenti per scambi politici o interessi personali. Mi auguro che si faccia chiarezza fino in fondo.
Chiara M.
Studio in un ateneo telematico e leggere queste notizie mi preoccupa. La reputazione di tutti noi studenti rischia di essere danneggiata da comportamenti scorretti di pochi.
Jorge
Non è la prima volta che sento parlare di intrecci tra formazione e politica in Puglia. Se le accuse saranno confermate, sarebbe davvero una pagina nera per il mondo accademico.
Rua
Credo che sia importante distinguere tra i fatti giudiziari e il valore delle università telematiche, che hanno dato opportunità a tanti studenti. Ma se qualcuno le usa per fini elettorali, allora servono controlli più rigidi.
Patrick
Da barese mi sento amareggiato. Abbiamo eccellenze accademiche e imprenditoriali, e vedere il nome della città associato a episodi simili è un colpo al cuore.
Elena S.
Purtroppo non mi sorprende. Il problema in Italia è che troppo spesso le istituzioni diventano strumenti di potere, e l’università non fa eccezione.
Davide
Conosco persone che lavorano in Pegaso e Mercatorum e sono professionisti seri. Sarebbe ingiusto generalizzare, ma è giusto che la magistratura faccia piena luce.