“Secondo Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie”
L’indagine di Libera
Sei studenti su dieci giudicano positivamente la sezione “Amministrazione trasparente” del proprio ateneo. Tuttavia, quasi la metà non conosce il Piano anticorruzione.
L’iniziativa “Esame da superare: la trasparenza”, promossa da Libera, ha coinvolto studenti di 60 università italiane, pari al 65% del totale.
Luci e ombre sulla trasparenza
Il 59% degli intervistati dichiara che la sezione di trasparenza è facilmente accessibile dal sito del proprio ateneo. Solo il 13% risponde negativamente, mentre il 28% non conosce la risposta.
Sul fronte anticorruzione emergono forti criticità. Il 47% ritiene che il Piano triennale non venga pubblicizzato, mentre il resto non ha informazioni in merito.
Pratiche opache negli atenei
L’indagine segnala concorsi pilotati, favoritismi, bandi “su misura” e familismo. Emergono anche pubblicazioni gonfiate o non conformi ai requisiti e irregolarità nel sorteggio dei commissari.
Secondo Libera, questi fenomeni minano la meritocrazia e alimentano sfiducia nel sistema universitario.
Formazione e sensibilizzazione assenti
L’82% degli studenti afferma che l’ateneo non promuove incontri sulla trasparenza. Nove universitari su dieci non vedono attività di informazione sugli strumenti anticorruzione.
Anche il whistleblowing è poco conosciuto: il 74% degli studenti non sa se il proprio ateneo lo adotta o come funzioni.
La risposta degli studenti
Nonostante i limiti, cresce l’impegno civico. Gruppi di studenti e docenti organizzano incontri di studio e iniziative di monitoraggio.
Entro la fine del 2022, la rete di Libera presenterà il documento Proposte per la Trasparenza. Sarà un manifesto collettivo con impegni concreti per atenei più aperti e responsabili.
Leggi l’articolo completo su Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie: Trasparenza e anticorruzione nelle Università
Giulia Bianchi
Finalmente si parla di questi temi! Senza trasparenza l’università rischia di perdere la sua funzione educativa.
Lorenzo
Purtroppo non mi sorprende… ho visto personalmente bandi ‘cuciti su misura’. Serve più controllo esterno.
Francesca D.
Interessante il dato sul whistleblowing. Molti studenti non sanno neanche cosa sia, bisognerebbe spiegarlo meglio
Andrea
Non tutto è negativo: il fatto che tanti ragazzi partecipino al monitoraggio dimostra che c’è voglia di cambiamento
Chiara
Il problema non è solo la trasparenza online, ma la cultura del favoritismo che resiste da decenni negli atenei.
Matteo
Condivido: troppa opacità nei concorsi universitari. Merito e competenza devono tornare al centro.