“Lo dice l’articolo de Il Foglio”
Un emendamento che fa discutere
Nel cuore della discussione sul decreto Milleproroghe, la Lega ha presentato un emendamento che riguarda direttamente il settore delle università telematiche. I firmatari – Ziello, Iezzi, Bordonali, Ravetto e Stefani – hanno chiesto di posticipare di dodici mesi l’entrata in vigore dei nuovi standard previsti per gli atenei digitali, rimandando l’applicazione all’anno accademico 2024/2025.
Il tema è stato sollevato in commissione Affari costituzionali della Camera, guidata da Nazareno Pagano (Forza Italia), avvocato e docente presso l’Università Telematica Pegaso. Un dettaglio che non passa inosservato, considerando che l’ateneo rientra tra quelli direttamente interessati dalla misura.
Il nodo degli standard
Alla base del dibattito c’è un decreto legislativo del 2012 che stabilisce la necessità di fissare criteri minimi per l’accreditamento delle università telematiche. Negli anni, diversi decreti ministeriali hanno precisato tali regole, imponendo agli atenei online rapporti più rigidi tra numero di docenti e studenti iscritti.
Se l’emendamento dovesse passare, le telematiche otterrebbero un rinvio di un anno, con la possibilità di riorganizzarsi o – come sospettano i critici – attendere l’ennesimo slittamento.
Un settore in crescita (e sotto osservazione)
Il comparto delle università digitali è ormai centrale nel panorama formativo italiano ed europeo. Pegaso, parte del gruppo Multiversity, rappresenta oggi il più grande polo di education in Italia e il secondo in Europa. A fianco ci sono altri nomi di peso: Guglielmo Marconi, Mercatorum, Leonardo da Vinci, Uil e Unicusano, quest’ultima legata alla figura di Stefano Bandecchi, sindaco di Terni.
Proprio la rilevanza economica e politica di queste realtà rende evidente l’attenzione dei partiti. Dai bilanci emergono infatti donazioni consistenti provenienti dagli atenei telematici, un elemento che alimenta le polemiche sul reale peso delle lobby universitarie nelle decisioni parlamentari.
In attesa della decisione
Resta da capire se l’emendamento della Lega sarà accolto e inserito nel Milleproroghe. Per ora, la proposta accende i riflettori su un settore innovativo e in rapida espansione, ma ancora al centro di contraddizioni normative e sospetti di conflitti d’interesse.
Leggi l’articolo completo su Il Foglio: Blitz della Lega al Milleproroghe per le università telematiche | Il Foglio
Marco
È evidente che certe università telematiche vogliono solo guadagnare tempo. Rinviare gli standard non aiuta gli studenti, ma solo chi gestisce questi atenei.
Giulia
Capisco la necessità di riorganizzarsi, ma un anno intero mi sembra troppo. La qualità dell’istruzione online non può essere trascurata!
Lorenzo
Pagano docente di Pegaso e presidente della commissione? Mi sembra un chiaro conflitto d’interessi. La politica dovrebbe proteggere gli studenti, non le università.
Francesca
Le università digitali stanno crescendo, ma serve trasparenza. Non possiamo accettare ritardi nei controlli solo per interessi economici.
Alessandro
Se l’emendamento passa, temo che questo sarà solo un altro rinvio senza fine. Gli standard dovrebbero essere applicati subito, per il bene del sistema educativo italiano.
Elisa
Interessante notare come i grandi atenei digitali abbiano così tanto peso politico. Gli studenti meritano di più che giochi di potere tra partiti e lobby.
Matteo
È frustrante vedere come l’interesse politico prevalga su quello degli studenti. Le università online devono rispettare gli standard senza ulteriori ritardi.