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La Procura ha concluso le indagini sull’Università Popolare di Arezzo, un ente che per anni si è presentato come ateneo senza possedere alcuna autorizzazione ministeriale. Al centro del fascicolo figura l’83enne presidente della onlus, accusato di usurpazione di funzione pubblica e truffa.
Secondo gli inquirenti, l’istituto distribuiva diplomi di laurea triennale riportando persino il simbolo del Ministero dell’Istruzione, che però non aveva mai rilasciato alcun via libera. L’ente si avvaleva di docenti, organizzava convegni e mostrava loghi ufficiali di Comune e Provincia di Arezzo, rafforzando l’illusione di essere una vera università.
Le prime denunce arrivarono dagli stessi studenti. Molti di loro pagavano fino a 2.000 euro l’anno di iscrizione, convinti di frequentare un percorso accademico riconosciuto. Uno di essi, certo della validità dei titoli, arrivò persino a concorrere per una borsa di studio del Comune.
Le indagini della Guardia di Finanza hanno inoltre rivelato un forte incremento di ricavi: dai 20.000 euro annui iniziali ai 90.000, grazie soprattutto ai corsi di naturopatia promossi in varie regioni italiane. In realtà, la onlus operava come un’attività commerciale e avrebbe sottratto al fisco almeno 300.000 euro.
Con la chiusura delle indagini, il quadro accusatorio appare solido. Ora si attende la decisione del giudice sull’eventuale rinvio a giudizio.
Leggi l’articolo completo su ArezzoNotizie: Uno studente aveva chiesto anche la borsa di studio. Chiuse le indagini sull’università senza autorizzazioni
Marta Pugliese
È incredibile che nel 2025 si possa ancora cadere in simili truffe. Poveri studenti, hanno perso tempo e soldi dietro a una finta università
Stefano Mancini
Chi gestiva quell’ente merita una condanna esemplare. Non si gioca con il futuro delle persone.
Lucia
Mi chiedo come sia stato possibile arrivare a questo punto senza che nessuno, né Comune né Ministero, si accorgesse di nulla.
Elena Vitale
Gli studenti non hanno colpa. Anche i loghi delle istituzioni locali comparivano sulle locandine: chiunque si sarebbe fidato.
Paolo Giordano
Se paghi 2.000 euro l’anno ti aspetti un titolo serio, non un pezzo di carta senza valore. Una vergogna per Arezzo.
Roberto De Luca
Le università telematiche e popolari devono avere regole più rigide. Troppo facile improvvisarsi ateneo e ingannare la gente.
Angela Romano
300mila euro sottratti al fisco… oltre alla truffa c’è pure l’evasione. Siamo sempre lì: chi ruba paga troppo poco in questo Paese.
Giorgio Contini
Non bisogna fare di tutta l’erba un fascio. Esistono tante realtà serie nella formazione alternativa. Speriamo che questa vicenda non getti ombre su chi lavora onestamente.