“Secondo Il Fatto Quotidiano”
Denunce in piena campagna elettorale
Nuove tensioni attraversano l’Università di Bologna. Dieci studenti, alcuni candidati del collettivo Cambiare Rotta alle elezioni del Consiglio studentesco, hanno ricevuto notifiche di denuncia. Le accuse riguardano l’occupazione di un’aula inutilizzata in via Belmeloro.
Secondo il collettivo, l’esposto sarebbe partito direttamente dall’ateneo. Le notifiche sono arrivate in piena campagna elettorale, alimentando sospetti e polemiche.
L’occupazione del 25 novembre
Il fatto risale al 25 novembre scorso, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. In quell’occasione gli studenti hanno riaperto uno spazio chiuso da oltre cinque anni.
“Abbiamo scelto quella data – spiega il collettivo – perché UniBo non è immune da episodi di violenza e ricatti, come dimostrano i dati e alcuni casi recenti di molestie”.
Le accuse di repressione
Per Cambiare Rotta, le denunce fanno parte di un clima di intimidazione. “Non solo denunce – denunciano – ma anche schedature, controlli dentro e fuori dall’ateneo, forze dell’ordine nei corridoi”.
Gli studenti rivendicano il loro impegno nelle mobilitazioni degli ultimi anni: dalle proteste contro il caro-affitti, alle manifestazioni per la Palestina, fino alle richieste di mense più accessibili e di qualità.
Critiche alla governance universitaria
Il collettivo accusa la dirigenza di privilegiare accordi con l’industria bellica e politiche di tagli ai servizi, evitando il confronto con la comunità studentesca.
“Questa non è un’azione isolata – affermano – ma un ulteriore passo repressivo contro chi si mobilita in università”.
Appello al ritiro delle denunce
Interpellata sulla vicenda, l’Università di Bologna non ha rilasciato commenti. Nel frattempo è partito un appello pubblico che chiede il ritiro immediato delle denunce. Ha già superato le 700 firme, raccolte tra studenti, docenti e personale.
Il collettivo annuncia che continuerà la mobilitazione. “Vogliamo una rappresentanza alternativa, capace di riportare al centro i bisogni degli studenti e di riaprire spazi democratici nell’ateneo”.
Leggi la notizia completa su Il Fatto Quotidiano: L’università di Bologna denuncia 10 studenti per l’occupazione di un’aula. “Repressione contro chi si mobilita” – Il Fatto Quotidiano
Giulia R.
Trovo assurdo che un ateneo come quello di Bologna risponda alle mobilitazioni studentesche con denunce. La protesta è parte della democrazia!
Lorenzo
Capisco le ragioni degli studenti, ma occupare un’aula non è mai la soluzione. Servirebbe più dialogo, meno scontro.
Chiara
Solidarietà ai ragazzi di Cambiare Rotta. Senza di loro non si parlerebbe di caro-affitti, mense e diritto allo studio.
Davide
L’università dovrebbe essere un luogo aperto al confronto, non alle denunce. Questa vicenda non fa onore a UniBo
Martina
Io penso che le proteste siano importanti, ma l’uso di spazi occupati crea solo tensioni. Spero in un accordo
Alessandro
700 firme raccolte in pochi giorni dimostrano che non si tratta di un caso isolato, ma di un problema sentito da tutta la comunità.
Francesca
Da ex studentessa di Bologna dico che gli spazi abbandonati dovrebbero essere restituiti agli studenti, non lasciati vuoti.
Matteo
Non capisco questa scelta dell’ateneo. Se gli studenti hanno vinto le elezioni, vuol dire che rappresentano davvero una parte significativa della comunità.