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Molestie

Cosa dicono i dati sulle molestie nelle università

Universitas Blog | Cosa dicono i dati sulle molestie nelle università

“Secondo il commento di Sky TG24”

Un fenomeno che scuote gli atenei italiani

Prima Roma, poi Torino e ora Genova. L’ultimo caso riguarda un professore della facoltà di Architettura, indagato per aver diffuso su Telegram foto di alcune studentesse. Una vicenda che riaccende i riflettori sulle molestie negli atenei italiani e che si inserisce in una scia di episodi sempre più frequenti.

Molti si chiedono: siamo davanti a un nuovo #MeToo universitario?

I numeri dell’inchiesta Udu

A fotografare la situazione è il report La tua voce conta, curato dall’Unione degli Universitari. I dati rivelano che quasi la metà degli studenti considera i docenti i soggetti più pericolosi. Per il 37% lo studio del professore non è un luogo sicuro.

Le testimonianze raccolte parlano di frasi sessiste, ricatti velati e contatti fisici indesiderati. Un quadro che conferma quanto il problema non sia episodico, ma strutturale.

Testimonianze che fanno riflettere

«Con quel visino può fare la escort».
«Sono stata più volte toccata dal mio relatore della tesi».

Queste sono solo alcune delle voci riportate nell’indagine. Parole e gesti che mostrano come, in contesti accademici, il rapporto di potere possa trasformarsi in terreno fertile per abusi e molestie.

Un problema ancora sommerso

Gli esperti sottolineano che i dati disponibili sono solo la punta dell’iceberg. Molti episodi non vengono denunciati per paura di ritorsioni o di non essere creduti. Secondo l’Udu, l’omertà e l’assenza di strumenti di tutela alimentano il silenzio.

Le richieste degli studenti

Gli universitari chiedono interventi concreti: sportelli di ascolto, procedure trasparenti per le segnalazioni, organismi indipendenti di garanzia. L’obiettivo è creare un ambiente in cui denunciare non diventi un rischio maggiore della violenza subita.

Verso un nuovo #MeToo accademico?

La ripetizione dei casi e la crescente attenzione mediatica fanno pensare a un possibile #MeToo negli atenei italiani. Una spinta dal basso, fatta di testimonianze e dati, che chiede di spezzare il silenzio e cambiare le regole del gioco.

Leggi la notizia completa su Sky TG24: Casi di molestie e denunce nelle Università italiane: i dati | Sky TG24

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Benvenuti al Blog Universitas, uno spazio creato per analizzare, riflettere e denunciare le sfide del mondo universitario. Qui troverete articoli su istruzione, frodi accademiche, ricerche e temi di attualità che riguardano studenti e professionisti. Il nostro obiettivo è quello di offrire informazioni chiare, critiche e veritiere per sensibilizzare e stimolare il dibattito.

6 Commenti

  1. Universitas Blog | Cosa dicono i dati sulle molestie nelle università

    È assurdo che nel 2025 si parli ancora di molestie dentro le università, luoghi che dovrebbero essere sicuri per chi studia e lavora. Servono regole chiare e punizioni esemplari.

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  2. Universitas Blog | Cosa dicono i dati sulle molestie nelle università

    Ho studiato in ateneo e so bene quanto sia difficile denunciare questi comportamenti. C’è tanta paura di ritorsioni e di non essere creduti. È ora che le università garantiscano protezione vera.

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  3. Universitas Blog | Cosa dicono i dati sulle molestie nelle università

    I dati dimostrano che non si tratta di casi isolati, ma di un problema strutturale. È un fenomeno sottovalutato da troppo tempo e va affrontato seriamente, senza minimizzare.

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  4. Universitas Blog | Cosa dicono i dati sulle molestie nelle università

    Il caso del professore indagato è solo la punta dell’iceberg. Bisogna cambiare mentalità e creare un ambiente in cui la dignità degli studenti venga rispettata sempre.

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  5. Universitas Blog | Cosa dicono i dati sulle molestie nelle università

    Non è accettabile che chi dovrebbe formare le nuove generazioni approfitti del suo ruolo. È una vergogna nazionale e servono controlli molto più severi.

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  6. Universitas Blog | Cosa dicono i dati sulle molestie nelle università

    Spero che questo movimento diventi un vero #MeToo italiano nel mondo accademico. Solo parlando apertamente possiamo rompere il silenzio e cambiare le cose.

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